PNL e Comunicazione: non solo parole – Il Sistema VAK
- Pubblicato da ArmonyaMente
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Non si può non comunicare
La Comunicazione verbale è una dote che caratterizza la natura umana, un’azione sociale che va oltre l’emissione di suoni o scrittura; è un modo di condividere qualcosa con gli altri. Nonostante il privilegio di poter utilizzare le parole, non siamo gli unici a comunicare. Gli animali, pur non utilizzando il linguaggio verbale, eccellono nel trasmettere messaggi comunicando attraverso segnali chimici, comportamentali o sonori.
Il linguaggio non verbale apre un vasto mondo di comunicazione sottile, e tra gli strumenti che possiamo sfruttare per potenziare la nostra interazione con gli altri, troviamo la possibilità di individuare il sistema di rappresentazione VAK preferenziale della persona. Utilizzando la conoscenza dei sistemi rappresentazionali VAK, possiamo sincronizzarci in modo più efficace al nostro interlocutore, migliorando così la qualità della comunicazione.
Il termine “Comunicare” ha radici nel latino e significa “mettere in comune”, “compito”, “appartiene a tutti”. Il compito riporta la responsabilità su noi stessi, l’appartenenza senza esclusioni ci porta alla possibilità di comunicare con tutti indipendentemente dalla lingua. Persone che parlano lingue diverse possono comunicare tra loro. “Il compito di mettere insieme che appartiene a tutti” è di chi comunica ed è quando si accetta questo ruolo consapevolmente che si migliora la Comunicazione e a catena le relazioni.
ComunicAZIONE: la Comunicazione implica l’azione, agire sugli altri attraverso il linguaggio. Attraverso le parole facciamo conoscenza, prendiamo informazioni, discutiamo, creiamo idee, soluzioni, progetti, problemi, influiamo sulle nostre emozioni e su quelle degli altri, scriviamo storie, etc. Attraverso il linguaggio posso affermare, negare, incoraggiare, scoraggiare, provocare, mentire, minacciare, illudere, giocare, ipotizzare, etc. Tutte queste sono azioni!
La Comunicazione Efficace avviene quando il messaggio viene compreso e diventa un patrimonio condiviso. Per Comunicazione Efficace si intende il raggiungimento dell’Obiettivo, la comprensione e la crescita, il raggiungimento di un appuntamento o dell’intenzione, di una vendita, di uno sblocco psico emotivo. L’Obiettivo è rivolto al destinario del messaggio inviato e affinchè si possa raggiungere l’Efficacia della Comunicazione è necessario un lavoro di squadra, la cooperazione e l’assenso di entrambe le parti.
La Comunicazione è Efficace quando i diversi livelli verbale, paraverbale e non verbale sono allineati ed è orientata ad entrare in contatto con l’interlocutore, offrendo e ricevendo un’apertura e fiducia. Non è una strategia da studiare, ma un abilità da sviluppare e nutrire in quanto ogni storia è unica e ogni esperienza soggettiva influenza l’intero processo. Gli ingredienti chiave per sviluppare tale abilità sono empatia, Feedback e spontaneità, mentre i nemici sono il giudizio, la critica e l’interpretazione.
Comunicare efficacemente significa esprimere al meglio sè stessi.
La Comunicazione va oltre le parole, abbracciando i molteplici modi con cui veicoliamo e interpretiamo i messaggi. Non si limita al solo linguaggio verbale ma include anche il vasto repertorio di segnali non verbali che costituiscono un elemento fondamentale di ogni interazione umana. Il silenzio stesso, apparentemente vuoto, trasmette sempre un messaggio ricco di sfumature.
Lo psicologo statunitense e professore presso l’Università di Los Angeles (UCLA), Albert Mehrabian, condusse uno studio di grande rilevanza sull’importanza dei vari elementi della Comunicazione nel trasmettere un messaggio. Il suo modello “55, 38, 7%” mette in luce tre componenti fondamentali del processo comunicativo.
Il Metodo di Mehrabian sottolinea l’importanza del linguaggio del corpo, contribuendo al 55% dell’impatto complessivo. Il linguaggio paraverbale gioca un ruolo significativo, rappresentando il 38% dell’effetto totale, mentre le parole utilizzate costituiscono solo il 7% della Comunicazione.
COMUNICAZIONE VERBALE: Le parole che scegliamo e utilizziamo, seguendo regole e convenzioni. Rappresenta il contenuto del messaggio, il COSA comunichiamo. La Comunicazione Efficace si appoggia sul linguaggio verbale consapevole ed Efficace.
COMUNICAZIONE PARAVERBALE: Riguarda gli elementi espressivi, indica COME usiamo la voce. Questa forma di Comunicazione consente di mettere in risalto i concetti. Il linguaggio paraverbale, agisce principalmente a livello inconscio e include: Tono (monotono o variato), Ritmo, Volume, Velocità, Timbro, Dizione, Cadenza, Pause.
COMUNICAZIONE NON VERBALE: Include tutto ciò che riguarda la corporeità e trasmette dei messaggi in modo inconsapevole. È possibile cercare di controllarlo, ma sono tantissimi i fattori che spingeranno per far emergere la i messaggi nascosti nei nostri movimenti.
Il linguaggio non verbale comprende Segnali fisiologici, Respirazione, Accessi Oculari, Gestualità, Postura, Prossemica (rapporto tra il corpo e lo spazio), Espressioni facciali.
La capacità di comunicare efficacemente richiede la sintonizzazione di tutti i livelli. Conoscere bene tutte queste componenti, saperle gestire simultaneamente e avere consapevolezza della loro funzionalità è fondamentale per migliorare la Comunicazione.
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Indicatori minimi
Gli Indicatori Minimi sono segnali sottili e spesso inconsapevoli che forniscono informazioni sulla modalità di pensiero e sullo stato interno di una persona. Questi indicatori sono utilizzati per rilevare e comprendere i processi mentali e le preferenze sensoriali di un individuo. Offrono una finestra attraverso la quale possiamo valutare se stiamo ottenendo i risultati desiderati, se le nostre azioni stanno funzionando in modo efficace oppure se è il caso di modificare e adattare l’approccio. Forniscono una sorta di termometro per misurare il successo delle interazioni.
Immagina di essere coinvolto in una conversazione importante; stai cercando di offrire un nuovo punto di vista al tuo interlocutore e di guidarlo verso una direzione più positiva. Osservando gli Indicatori Minimi, potrai notare sottili segnali di apertura o di resistenza nel linguaggio corporeo della persona.
Inoltre, gli Indicatori Minimi possono essere utili nella comprensione delle preferenze sensoriali di un individuo. Se, ad esempio, una persona utilizzasse spesso espressioni visive o termini legati alla vista nel suo linguaggio, potremmo dedurre che è più incline a elaborare le informazioni attraverso il canale visivo.
POSTURA DEL CORPO: Rappresenta la capacità di occupare e gestire uno spazio fisico o psicologico. Il corpo diventa uno strumento di Comunicazione influenzando il risultato della decodificazione del messaggio ricevuto. La stessa frase assume significati diversi se pronunciata da un corpo con le braccia incrociate piuttosto che da un’apertura delle braccia e un atteggiamento disponibile. Una postura aperta e priva di gesti di “accusa” è senza dubbio una spinta verso il successo della Comunicazione.
Lo stato emotivo influisce sulla postura anche quando il motivo dello stato emotivo non ha nulla a che vedere con l’argomento discusso.
Osservando, per esempio, se le braccia sono rilassate o incrociate, le gambe incrociate, la spina dorsale dritta o inclinata, o il peso del corpo spostato su un lato piuttosto che su un altro, possiamo cogliere preziose informazioni sul suo stato emotivo e atteggiamento. La postura è rivelatrice del ruolo che si assume nell’interazione.
GESTI: Spesso più eloquenti delle parole, si manifestano attraverso mani, braccia, muscoli del viso e movimenti della testa. Si tratta di espressioni corporee e movimenti delle mani, del viso o del corpo che comunicano silenziosamente. Studi scientifici sul cervello e sulle sue funzioni mostrano che le zone responsabili del pensiero e della memoria sono vicine a quelle che gestiscono i movimenti del corpo. Questo fa capire quanto siano importanti i gesti per comunicare ed elaborare le informazioni. Aiutano anche a organizzare idee, pensieri e ricordi. Si tratta di gesti automatici, ma è possibile impararli e introdurli nella Comunicazione in modo consapevole per raggiungere scopi specifici, come spesso accade nel mondo della politica, della legge o di personaggi pubblici.
ACCESSI OCULARI: Quando si dice che gli occhi parlano è assolutamente vero. Richard Bandler e John Grinder, hanno notato che le persone muovono gli occhi in direzioni sistematiche e specifiche, in funzione di come stanno processando le informazioni. Il movimento degli occhi fornisce una finestra diretta sulla modalità di elaborazione delle informazioni di una persona. I movimenti oculari inconsci diventano indizi sul modo di processare e immagazzinare le informazioni nella memoria, lo stesso modo che spinge i comportamenti. Captare questi rapidissimi movimenti degli occhi rivela se la persona sta pensando in immagini, in suoni, in sensazioni o dialoghi interni, offrendo chiavi preziose per comprendere il processo mentale. Distingueremo i Movimenti Oculari intenzionali da quelli inconsci; quest’ultimi sono molto rapidi ed esprimono il funzionamento neurologico del processo di elaborazione interna.
RESPIRAZIONE: Correlata alle emozioni sperimentate in un momento determinato. La respirazione calma indica che la persona si sente rilassata, calma, distesa, a suo agio, mentre quando si incrementa la respirazione comunichiamo tensione, stress, rabbia. Una persona aperta e disponibile alla Comunicazione ha un respiro rilassato e disteso. Analizzando la respirazione, possiamo identificare il Sistema Rappresentazionale Preferenziale.
Un Movimento oculare Visivo si associa ad una respirazione alta (toracica).
Un Movimento oculare Cinestetico si associa ad una respirazione addominale, nella parte bassa.
Un Movimento oculare Auditivo si associa ad una respirazione più prolungata.
PELLE: In alcune situazioni, il colore della pelle può rivelare emozioni come l’arrossire. Questi cambiamenti sottili, seppur impercettibili, offrono indizi sulle reazioni emotive di una persona e riflettono spesso le reazioni fisiologiche del corpo a determinati stati emotivi o situazioni.
Immagina una persona che, durante una conversazione, diventa improvvisamente rossa quando si discute di un argomento sensibile o quando viene posta in una situazione imbarazzante. Il rossore parla di emozioni intense come l’imbarazzo, la rabbia, la vergogna o l’eccitazione. Si verifica a causa dell’aumento del flusso sanguigno verso la superficie della pelle, dilatando i vasi sanguigni.
Il corpo di una persona che affronta un forte spavento può reagire ritirando il sangue dalle zone periferiche per prepararsi a una possibile risposta di “lotta o fuga” diventando pallida e manifestando paura, stress, ansia o shock.
TONO MUSCOLARE: può fornire informazioni preziose sullo stato fisico ed emotivo di una persona. Il tono muscolare si riferisce alla tensione o al rilassamento dei muscoli e può variare notevolmente a seconda delle situazioni. La rabbia può contrarre i muscoli del viso, mentre la serenità li rilassa, trasmettendo messaggi sottili ma significativi sulla condizione interna di una persona. Un tono muscolare rigido indica un nervosismo in quella specifica area del corpo.
PREDICATI: Le parole utilizzate, sono in sintonia con i programmi attivati in determinati momenti. Essi rivelano le modalità di pensiero e le intenzioni di una persona in un dato contesto.
TONO E RITMO DELLA VOCE: Il tono, il ritmo, il volume e la velocità della voce aggiungono un livello di sfumatura alla Comunicazione. Questi elementi vocali consentono di esprimere la stessa idea in modi diversi, trasmettendo emozioni e intenzioni al di là delle parole stesse.
PROSSEMICA: Uno dei frutti principali della scienza dei segni (semiologia) che studia la Comunicazione in rapporto agli spazi e alle distanze tra gli interlocutori dividendosi in quattro zone interpersonali: (distanza minima, distanza personale, distanza sociale, distanza pubblica).
Sistemi Rappresentazionali: il Sistema VAK
Il Sistema di Rappresentazione si riferisce al modo in cui recepiamo le informazioni, ovvero ai meccanismi neurologici che ricevono le informazioni, le elaborano e le archiviano attraverso i canali sensoriali.
Ognuno interpreta la Realtà e si relaziona con l’ambiente utilizzando i propri sensi, elaborando questa interazione in modo inconscio. I sensi, strettamente connessi alla sensorialità interiore, ci permettono di vedere, toccare, annusare, gustare, ascoltare e sentire il mondo circostante. In questo processo, creiamo un codice interno unico che conferisce significato alle nostre esperienze. I Sistemi di Rappresentazione rappresentano i processi sensoriali coinvolti in questo intero procedimento, noto come Sistema VAK, che comprende Visivo, Auditivo e Cinestetico.
Riflettendo su esperienze vissute in gruppo, è possibile notare che ognuno ricorda e comunica in modo diverso: alcuni focalizzandosi su suoni, musiche, rumori ed effetti acustici, altri concentrandosi sul panorama, sui colori e sulla visione, mentre altri ancora descrivono la “vibrazione” e le sensazioni dell’atmosfera del luogo.
Ognuno crea nella propria mente una Rappresentazione unica dell’esperienza, basandosi sulla propria Percezione sensoriale. Nonostante il Mondo Esterno sia condiviso da tutti, la Percezione individuale varia notevolmente. I Sistemi di Rappresentazione agiscono come Filtri sensoriali, plasmando la visione del mondo attraverso la modalità con cui il cervello elabora, interpreta e rappresenta informazioni ed esperienze. Questi sistemi suddividono le esperienze in categorie come Visivo (V), Uditivo o Auditivo (U) e Cinestesico o Cenestitico (K) che a sua volta si divide in Olfattivo (O) e Gustativo (G).
Ci avvaliamo di tutti i Sistemi Rappresentazionali, ma tendiamo a privilegiarne uno in modo inconscio, a seconda delle preferenze del momento. Questa inclinazione contribuisce a creare una Mappa personale del mondo, svelando la soggettività delle nostre esperienze. La scelta di favorire un sistema specifico, combinare più sistemi contemporaneamente o addirittura allenarsi per ampliare le proprie preferenze è possibile. Nel perseguire l’efficacia dell’insegnamento, puntiamo a sfruttare in sinergia tutte le parti.
Questi Sistemi delineano le varie modalità con cui preferiamo assimilare nuove informazioni. Il Sistema Rappresentazionale Visivo emerge quando ricordiamo o immaginiamo utilizzando immagini. Il Sistema Rappresentazionale Uditivo ci consente di udire voci, suoni e musica nella nostra mente, anche quando richiamiamo alla memoria melodie o conversazioni o riconosciamo la voce di chi parla al telefono. Il Sistema Rappresentazionale Cinestesico entra in gioco quando ricordiamo il sapore del nostro cibo preferito o la sensazione provata ascoltando una canzone.
Laddove un Sistema predomina sugli altri, viene definito Sistema Preferenziale.
Uno degli Obiettivi della Pnl è incorporare e utilizzare regolarmente tutti e tre i Sistemi Rappresentazionali, passando agevolmente da uno all’altro, adattandosi a diverse circostanze e persone, ampliando le opzioni e arricchendo le Mappe del mondo che creano nella propria mente.
Esistono due forme di Rappresentazione: forma di Rappresentazione Analogica che si riferisce al modo in cui ci esprimiamo e ha un contenuto sensoriale, non verbale e una forma di Rappresentazione Digitale, la cui componente è linguistica, verbale (comunicazione orale esterna, comunicazione scritta).
Riconoscere il proprio stile di Apprendimento personale e consapevolizzare il modo in cui percepiamo ed elaboriamo le informazioni, e poi trasferire questa consapevolezza nell’ambiente circostante, agevola il processo di Apprendimento e la Comunicazione, permettendoci di collaborare in armonia con il nostro stile individuale.
Secondo il Sistema Rappresentativo di ogni persona, ci sono diverse caratteristiche corporee, gestuali e comportamentali che le individuano e attraverso le quali possiamo rilevarle.
Sistema VAK di Rappresentazione Visiva V
Un Sistema con una forte immaginazione. Presta attenzione a ciò che vede, ai colori, alle dimensioni e alle distanze. Osserva e riproduce la Realtà attraverso immagini mentali.
Questo Sistema utilizza come punto di riferimento le immagini. Ricorda facilmente la pagina colorata di un libro o la scenografia di un film. Quado ricorda porta lo sguardo verso l’alto a sinistra mentre quando crea punta lo sguardo verso l’alto a destra (al contrario per i mancini).
Il Sistema Visivo è in grado di elaborare una vasta quantità di dati simultaneamente e istantaneamente, permettendo una messa a fuoco contemporanea su immagini e possibilità diverse. Ecco perché le persone che preferiscono il Sistema di Rappresentazione Visiva hanno più facilità ad assorbire e afferrare rapidamente una maggior quantità di informazioni. La visualizzazione aiuta anche di stabilire relazioni tra idee e concetti diversi.
Un Sistema che usa un tono e un volume di voce elevato, con una respirazione veloce e poche pause, orientando lo sguardo verso l’alto e accompagnando la Comunicazione con una gestualità descrittiva e con i Predicati Visivi.
Sistema VAK di Rappresentazione Uditivo A
Il Sistema Uditivo ha come input ciò che si associa ai suoni e la dizione. Ricorda attraverso i suoni e i rumori associati all’evento, potrebbe non ricordare la scenografia di un film ma riproduce più facilmente la colonna sonora o il rumore dello sgranocchiare dei popcorn. Il suo sguardo è laterale, a sinistra quando ricorda e a destra quando crea (al contrario per i mancini).
Respira nella posizione del diaframma, usa un tono di voce più basso e modulato, se gesticola, lo fa a ritmo con le parole e in orizzontale.
A differenza del Sistema Visivo che assorbe più informazioni contemporaneamente, il Sistema Uditivo è sequenziale. La ripetizione di concetti è una competenza naturale e l’Apprendimento avviene attraverso l’ascolto. La memorizzazione avviene per gradi, concentrandosi su procedimenti e sequenze di dati. Preferisce e risponde in modo positivo a spiegazioni dettagliate. L’attenzione è focalizzata più sul contenuto esposto che sull’organizzazione e l’esposizione. Il processo Uditivo è sequenziale e leggermente più lento rispetto a quello Visivo.
Utilizza un tono di voce armonico e monotono e, quando gesticola, lo farà a tempo con le parole; porta le mani vicino alla bocca e alle orecchie e tende a inclinare la testa verso il suono. Registra come “suonano” le informazioni.
Tende a parlare tra sé e sé anche muovendo le labbra. Solitamente, mostra amore per la musica e trova piacere nella conversazione telefonica. Impara lingue diverse più facilmente e sceglie Predicati Uditivi, usando parole come ascoltare, sentire, parlare, dire, spiegare, suonare; acuto, sordo, stridulo, forte, piano; armonia, sintonia, dissonanza, campanello d’allarme.
Sistema VAK di Rappresentazione Cinestesico K
Il Sistema Cinestetico usa il filtro delle sensazioni. Ricorda i sapori, le emozioni, i profumi, si potrebbe dire che “assapora l’esperienza”.
La Rappresentazione Cinestetica si distingue per la respirazione bassa e addominale. L’andamento e i movimenti sono rilassati, il modo di parlare è calmo e profondo con lunghe pause e gesticolando verso il basso. Anche il modo di sedersi è più comodo. Preferisce il contatto fisico e assaporare, annusare e gustare.
La tendenza è quella di avvicinarsi anche fisicamente agli altri. La memorizzazione avviene attraverso l’esperienza e la valutazione avviene attraverso la percezione e le sensazioni. Non presta attenzione all’aspetto estetico, ma dà importanza alla comodità degli indumenti che indossa. Nel contesto di un programma o di un evento, l’attenzione si focalizza sui dettagli.
I suoi movimenti inconsci degli occhi vanno verso il basso, ricordando a sinistra e costruendo a destra (al contrario per i mancini). Le sensazioni risiedono all’interno, nel profondo, in basso, dove si trova il dialogo interno.
Preferenza Visiva: “Hai visto la registrazione del corso?”
Preferenza Uditiva: “Hai ascoltato la registrazione del corso?”
Preferenza Cinestesica: “Hai afferrato l’idea della registrazione del corso?”
È importante sottolineare che preferire un sistema NON significa utilizzare solo quello!
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